Chi siamo

La scelta del nome
Il termine deriva dal greco antico ψυχή con il significato di “anima”, tutto ciò che di immateriale costituisce l’uomo, la sua parte vitale e spirituale, o ancor meglio, come diceva Platone, ciò che dirige ogni cosa, «l’ analizzare, l’avere cura, il prendere decisioni, il giudicare bene e male, il provar dolore e gioia, coraggio e paura, odio e amore, il caldo e il freddo, il pesante e il leggero, il bianco e il nero, l’aspro e il dolce».

Il mito
Amore e Psiche, “Le metamorfosi”- Apuleio

Apuleio narra nella sua opera “Le metamorfosi” il mito di Amore e Psiche, che rappresenta il raggiungimento simbolico di sé attraverso le esperienze difficili e dolorose della vita, fonte poi di ispirazione per artisti e scultori di disparate culture e tradizioni.
Psiche era una giovane principessa di invidiabili fattezze e per questo era fortemente temuta dalla dea Venere. La dea della bellezza chiese al figlio Amore di far innamorare Psiche di un uomo insulso e discutibile. Amore accettò ma finì per innamorarsi lui stesso della fanciulla. Decise così in gran segreto di condurla nel suo palazzo, per farle visita e poterla amare al calar del sole. L’unica condizione che le pose era quella di non scoprire la sua identità. Psiche restò invaghita dal suo misterioso amante ma non seppe vincere la curiosità: una notte gli illuminò il volto con una lanterna, svegliandolo accidentalmente con la caduta di una goccia d’olio bollente. Amore si svegliò di soprassalto e, deluso, scappò via. La giovane principessa lo andò a cercare per tutta la terra, fin dentro al palazzo di Venere che, per metterla alla prova, la sottopose a quattro prove terribili di impossibile riuscita. Psiche, però, grazie all’aiuto di esseri divini mossi a compassione, riuscì nella missione. Stanca dopo le dure prove, vide la sua bellezza sfumata e pensò di recuperarne un po’ aprendo il vaso, cosa che le era stata proibita: cadde in un sonno profondo, da cui fu svegliata da Amore, che a sua volta la stava cercando per mari e per monti. Zeus donò ai due innamorati il dono dell’immortalità e dalla loro unione nacque Voluttà.

Significato
La favola narrata costituisce una singolare allegoria, l’anima umana che può condurci in errore, sopraffatta dalla curiosità, dalla paura, dalla vergogna, è la stessa che può portarci ad affrontare le varie prove che ci separano dal nostro agognato benessere.