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In questo celebre dipinto di Klimt, colpisce la serenità dei volti in cui si stringono madre e figlia, la fiducia e un profondo, quasi beato, senso di abbandono reciproco che fanno sperare in una vita serena per la propria creatura. Ma non sempre è così! Talvolta un bambino cresce in un ambiente ostile, non riceve le cure adeguate, l’affetto, gli abbracci, la fiducia ma al contrario riceve parole sprezzanti, urla, cresce in un contesto litigioso, assiste alla violenza che il proprio padre infligge alla madre, talvolta subisce anche lui violenza. Crescendo può accadere che si anestetizzi al dolore, trovandosi nei casi più gravi, ad essere autore egli stesso di reati contro le donne. Per interrompere il circolo della violenza non basta però scontare una pena, questa da sola non può essere sufficiente ad apportare un cambiamento profondo nella psiche.
Se l’uomo non comprende cosa lo ha spinto ad agire in quel modo, non se ne assume la responsabilità, non rivede la propria storia genitoriale, tornerà sicuramente a commettere lo stesso errore.
Da oggi il Pronto soccorso psicologico si prenderà cura anche degli uomini maltrattanti perché riteniamo che la violenza sia un comportamento appreso che può essere modificato.
L’aiuto del Pronto soccorso psicologico si rivolge a:
- tutti gli uomini che sentono dentro di sé che potrebbero agire un comportamento violento
- hanno già inflitto maltrattamenti al proprio partner, figlia, moglie
- a quei genitori che notano nei propri figli la mancanza di controllo degli impulsi
Il Centro Clinico Psychè vuole contribuire a porre fine a questo fenomeno, credendo che cambiando il singolo individuo si possa generare un cambiamento culturale, politico e sociale.
Maria Carla De Gaetano